Una storia millenaria
Il Sughero una storia millenaria
Un’altra caratteristica degna di nota di questo eccezionale prodotto della Natura e la sua totale “indifferenza” allo scorrere del tempo, come si può ancora oggi notare nei resti dei tetti in lastre di SUGHERO dei Nuraghe, le arcaiche costruzioni sarde risalenti a 4.000 anni fa. Come appare evidente, solo una reale interazione tra esperienza, materiali e tecnologie possono garantire quel “vivere bene” quel “porsi in fase”, in armonia con i ritmi della Natura; principi, questi, che sono alla base della Bioarchitettura, principi che, ben noti in Oriente (vedi i Feng-Shui), ed anticamente anche in Occidente, erano da noi stati dimenticati, con i risultati oggi evidenti.
Come riporta infatti la pagina di Wikipedia su Nuraghe,
Alcuni nuraghi sorgono isolati, altri sono invece circondati o collegati tra di loro da un sistema di muri di cinta che racchiudono i resti di capanne, tanto da assumere l’aspetto di un villaggio. Infatti le popolazioni nuragiche spesso risiedevano in questi villaggi addossati alle torri principali e ai bastioni. Questi insediamenti erano costituiti da un insieme di capanne più o meno semplici, la vita quotidiana si svolgeva dunque all’interno di queste modeste dimore di pietra, con il tetto in genere realizzato con tronchi e rami, spesso intonacate all’interno con del fango o argilla, e talora isolate con sughero. Non tutti i villaggi sono nuragici. Il villaggio di Su Nuraxi di Barumini, ad esempio, è successivo al nuraghe e costruito anzi con pezzi che – inizialmente – erano elementi costitutivi del nuraghe.